Cosa è, cause, diagnosi e terapia
Il disturbo del pavimento pelvico è caratterizzato da una serie di condizioni che si manifestano con dolore riferito alle strutture localizzate nella pelvi, sia nell’uomo che nella donna. Il dolore è spesso consecutivo ad esperienze sessuali, comportamentali o emozionali negative. Il disturbo cronico del pavimento pelvico si configura quando il dolore pelvico persiste per almeno 6 mesi, senza che si riesca ad identificarne la causa.
Il disturbo cronico del pavimento pelvico influisce in maniera fortemente negativa sulla qualità di vita del paziente, con un aumento dell’incidenza di ansia, depressione, insonnia, alterazioni emotive, oltre che un aumentato tasso di disfunzioni sessuali.
Le cause sono sconosciute. Si ipotizza che uno stimolo esterno (ad esempio un’infezione) possa dare il via alla sintomatologia, che si perpetua a causa dell’alterazione dei meccanismi modulatori del dolore a livello del sistema nervoso.
La diagnosi è di esclusione, basata su un approccio multidisciplinare che coinvolge urologi, ginecologi, neurologi e psicologi. Gli esami strumentali devono essere eseguiti in base al sospetto clinico: ecografia prostatica o testicolare, cistoscopia, test di funzione anorettale, cistografia minzionale, risonanza magnetica, elettromiografia, potenziali evocati fino alla laparoscopia esplorativa nel sospetto di patologia ginecologica. Bisogna infatti escludere la presenza di prostatiti, cistiti, patologie uretrali, scrotali, ginecologiche e nevralgia del pudendo.
L’approccio terapeutico è multidisciplinare:
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